Misurate le onde cerebrali dei polpi

La zoologa federiciana Anna Di Cosmo tra i co-autori di uno studio sull’attività cerebrale dei polpi pubblicato sulla rivista Current Biology

FOTO: Michael Kuba

Alla scoperta delle basi dell’intelligenza cognitiva, è stata registrata l’attività cerebrale di polpi in veglia e in movimento libero. La zoologa federiciana Anna Di Cosmo (Task Force di Ateneo in Bioelettronica) ha lavorato nel team mondiale guidato dall’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) che ha pubblicato i risultati dello studio sulla rivista Current Biology.

Tamar Gutnick dell’OIST indica le caratteristiche che rendono interessanti i polpi rispetto allo studio del funzionamento del cervello: “Rispetto ai mammiferi hanno un cervello grande, un corpo speciale e capacità cognitive avanzate, sviluppate in modo completamente diverso rispetto a quelle dei vertebrati”.

Ma dato che i polpi non hanno un cranio su cui poggiare l’apparecchio di registrazione, la misurazione delle onde cerebrali dei polpi si è rivelata una vera sfida. Per giunta i polpi hanno otto braccia forti e incredibilmente flessibili che possono raggiungere ogni parte del corpo. “Avevamo bisogno di un modo per tenere l’apparecchiatura fuori dalla loro portata, mettendola sotto la loro pelle, perché se li avessimo attaccati ai fili, li avrebbero strappati subito”. I ricercatori hanno utilizzato registratori compatti e portatili, inizialmente destinati a monitorare l’attività cerebrale degli uccelli. Gli apparecchi sono stati modificati per diventare impermeabili e allo stesso tempo maneggevoli al punto da essere inseriti nei polpi. Grazie alle batterie, le telecamere hanno potuto riprendere i cefalopodi per periodi fino a 12 ore.

Michael Kuba, che ha supervisionato il progetto presso l’Unità di Fisica e Biologia dell’OIST e che ora prosegue lo studio alla Federico II, aggiunge: “Questo studio è una pietra miliare, ma è solo il primo passo. Nonostante l’intelligenza dei polpi, sappiamo ancora molto poco sul funzionamento del loro cervello. Grazie a questo metodo, ora possiamo vedere all’interno della loro testa mentre svolgono compiti specifici. È davvero emozionante”.


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