
L’European Open Science Cloud (EOSC) è un ecosistema federato e aperto in cui pubblicare e cercare dati e strumenti per la ricerca. In particolare FAIR-EASE (EOSC-Horizon) si focalizza su un’architettura digitale per le scienze della terra e dell’ambiente.
Nell’ambito delle 20 azioni prioritarie proposte dall’Agenda 2022-2024 dell’European Research Area (ERA), quella che riguarda l’European Open Science Cloud (EOSC) intende a creare un ecosistema in cui ricercatori, innovatori, aziende e cittadini europei possano pubblicare, cercare e riutilizzare dati, strumenti e servizi per la ricerca, l’innovazione e l’istruzione. In particolare il Progetto europeo FAIR-EASE (EOSC-Horizon) coinvolge 25 partner Europei coordinati dal dottor Alessandro Rizzo del CNRS francese, implementa servizi digitali per l’osservazione e la modellazione del sistema terrestre, dell’ambiente e della biodiversità ricerche che richiedono un grande volume di dati provenienti da fonti come satelliti, osservazioni dirette e modelli matematici. Questioni critiche quali l’integrazione, l’interoperablità e la riutilizzabilità dei dati provenienti dalla ricerca scientifica sono alla base dei tre pricipali contesti analitici (Earth And Environmental Dynamics, Environmental Bio-Geochemical Asset, Bodiversity Observation). Il progetto mira alla realizzazione di cinque studi Pilota focalizzati su:
- 1) l’analisi della dinamica di acque costiere (“Coastal Waters Dynamics”),
- 2) il miglioramento delle metodologie per la valutazione del degrado del territorio e dei suoli (“Earth Critical Zone”),
- 3) il monitoraggio di aree vulcaniche (“Volcano Space Observatories”),
- 4) l’analisi di dati bio-geochimici marini (“Ocean Bio-geochemistry”)
- 5) l’analisi del DNA ambientale (“Marine Omics Observations”)
Le interazioni e lo sviluppo di possibili sinergie tra gli studi pilota rientrano negl obiettivi dell
L’unità operativa coordinata dalla professoressa Maria Luisa Chiusano del Dipartimento di Agraria Federico II, ambisce a creare possibili sinergie tra gli studi pilota. Il primo rapporto tecnico del gruppo è stato pubblicato sulla piattaforma internazionale Zenodo.
Il lavoro ha riguardato in particolare la mappatura delle risorse dati e dei requisiti metodologici e tecnologici necessari per la realizzazione degli studi pilota. Contributi anche dal professor Fabio Terribile e da Giuliano Langella, del Dipartimento di Agraria Federico II (Pilota 2, “Earth Critical Zone”) e dal Dipartimento per le Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine (RIMAR) della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, sotto la supervisione del direttore Fabio Conversano.
L’iniziativa proposta e coordinata dal nodo francese dell’infrastruttura di ricerca europea Data-Terra, vede la partecipazione diretta al consorzio di altre infrastrutture Europee, tra cui EMBRC, con i dati prodotti da EMO BON, il primo osservatorio di lungo termine Europeo sulla biodiversità genomica (Pilota 5), Euro-Argo ERIC, per il Pilota 3, in coordinamento con le infrastrutture SeaDataNet, Elixir e le attività della piattaforma Land Support (Pilota 2).