
Campagna di campionamento di microplastiche e croste nere sulle sculture del Museo Verde nell’ambito del programma PNRR CHANGES
Inquinamento da microplastiche
L’Istituto del Ministero della Cultura e il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, con i professori Alessandro Vergara e Marco Trifuoggi, in collaborazione anche con il Dipartimento di Biologia, con i professori Simonetta Giordano, Valeria Spagnuolo e Fiore Capozzi, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con la Reggia di Caserta al fine di monitorare e accertare l’eventuale correlazione tra le microplastiche e le croste nere accumulate sulle sculture del parco Museo Verde.
Il progetto PNRR CHANGES Spoke 5
La procedura di campionamento si basa su una metodologia di biomonitoraggio sviluppata nell’ambito del progetto PNRR CHANGES Spoke 5 e applicata al patrimonio della Reggia di Caserta. Lo Spoke 5 del Progetto CHANGES (“Science and technologies for sustainable diagnostics of Cultural Heritage”) alla Federico II è coordinato dal Professor Vergara del Dipartimento di Scienze Chimiche, e coinvolge vari Dipartimenti competenti sul tema.
L’attenzione degli studiosi si concentra su due tipologie di campioni vegetali:
- alcune specie arboree autoctone del Museo Verde (tra cui il pittosforo), selezionate per la loro capacità di intercettare e “intrappolare” le polveri sottili presenti nell’aria, compreso il particolato inquinante generato dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento, situate per lo più nella parte bassa della città di Caserta;
- alcuni licheni, organismi simbiontici costituiti da funghi e alghe, noti per la loro sensibilità agli inquinanti atmosferici, prelevati in quanto ritenuti indicatori biologici dello stato di qualità dell’aria, e appositamente trapiantati in due aree specifiche del parco, il Giardino Inglese e il Bosco vecchio, per monitorare l’eventuale presenza di microplastiche.

Le analisi di laboratorio mirano a:
- valutare l’impatto delle microplastiche, frammenti di plastica inferiori a 5 mm, spesso invisibili a occhio nudo, ma dannosi per l’ambiente e la salute umana, sull’ecosistema del Parco reale, distinguendo tra le aree boschive più interne e quelle limitrofe al perimetro urbano;
- identificare la natura chimica delle microplastiche intercettate dai campioni vegetali, per risalire alle loro fonti di origine (ad esempio, usura degli pneumatici, fibre tessili, frammenti di imballaggi, ecc.);
- verificare se esista una correlazione tra la presenza di microplastiche e la formazione di “croste nere”, patine scure che deturpano le superfici marmoree delle statue e degli elementi architettonici del Parco reale, con particolare riferimento alle opere scultoree collocate nel Bosco vecchio, lungo la Via d’acqua e nel Giardino Inglese.
I risultati di questa indagine, che vede la sinergia tra competenze scientifiche diverse (chimici, biologi, botanici, restauratori), potranno fornire informazioni preziose per orientare interventi mirati di tutela e conservazione del patrimonio vegetale e storico-artistico della Reggia di Caserta, sito UNESCO di straordinaria bellezza e valore universale.
La ricerca si inserisce in un più ampio sforzo della Reggia di Caserta per una gestione eco-consapevole e sostenibile del suo immenso patrimonio, coniugando tutela della natura e valorizzazione della storia e dell’arte.
Contatti: avergara@unina.it.