Modelli organizzativi e innovazione digitale per l’efficienza del sistema giudiziario

Il progetto intitolato “Modelli Organizzativi e Innovazione Digitale: il Nuovo Ufficio per il Processo per l’Efficienza del Sistema – Giustizia (MOD-UPP)” vede la Federico II capofila di un consorzio di Atenei composto da Università del Molise, Università di Napoli “Parthenope”, Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Università di Teramo, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e Università del Sannio. Al progetto è stato assegnato un finanziamento di otto milioni e mezzo di euro nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 (Asse I, Obiettivo Specifico 1.4, Azione 1.4.1) e nell’ambito del “Progetto unitario su diffusione dell’Ufficio del Processo e per l’implementazione di modelli operativi innovativi negli Uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato”.

L’Ateneo federiciano ha accettato il finanziamento, affidandone al Dipartimento di Giurisprudenza la gestione amministrativo-contabile e il coordinamento, sia con riferimento ai Dipartimenti dell’Ateneo – Economia Management e Istituzioni, Ingegneria Industriale, Ingegneria elettrica e tecnologie dell’informazione – sia con riferimento alle Università partner.

Il responsabile scientifico del progetto è il docente federiciano Ferruccio Auletta, ordinario di Diritto processuale civile.

L’Ufficio per il Processo è stato introdotto nel 2014 come struttura di supporto alle attività degli uffici giudiziari, con l’obiettivo di ridurre l’arretrato e migliorare i tempi della giustizia. Il PNRR ne prevede un importante potenziamento con l’assunzione di 16.000 nuove unità. Tuttavia, la carenza dei modelli organizzativi e delle strutture informatiche dedicate rischia di vanificare l’investimento erogato dall’Unione Europea.

Il consorzio di Atenei, si propone, dunque, di elaborare un nuovo modello di gestione del contenzioso basato sull’UPP (catalogazione dei flussi in ingresso, organizzazione del ruolo, studio del fascicolo, massimazione delle decisioni, ecc.) così da permettere al giudice di concentrarsi sulla funzione a lui costituzionalmente riservata. Appare fondamentale garantire un’adeguata formazione digitale agli addetti all’UPP, anche mediante modifiche degli attuali percorsi di studio.   

Il modello e il conseguente adattamento della cornice normativa di riferimento, consentiranno un notevole abbattimento dell’arretrato e un miglioramento della performance degli uffici. Il progetto si propone di intervenire sia nell’ambito del processo civile sia in quello del processo penale; grazie all’impegno di borsisti e assegnisti di ricerca, reclutati nell’ambito delle discipline giuridiche, economico-statistiche, informatiche e gestionali. L’attività si svolgerà presso le Corti di Appello e i Tribunali dei distretti giudiziari di Campobasso, L’Aquila, Napoli e Potenza.